Dreams


L'androne del palazzo fatiscente era umido, freddo, quasi buio, puzzava di urina, un uomo grassoccio sulla trentina si avvicino' al muro e scosto' una trave, mettendo in luce una prese di rete abusiva ed anonima, ricavata probabilmente dai cavi che passavano nelle fogne; insieme a lui c'erano solo la sua guardia del corpo e un ragazzino sui 16 anni, magro, capelli neri di media lunghezza e occhi scuri, gli spinotti sulle tempie come era la moda dei giovani netrunner, chiunque fosse passato per la scala avrebbe capito all'istante che il terzetto non andava disturbato..
 
<<Allora siamo d'accordo ragazzo, tu provi questo programma, se va tutto bene, devi limitarti a copiare i dati, se e' una fottuta trappola, sta a te cavartela e sopravvivere. Comunque vada, ci sono 300 E$ per te. Te la senti>>

Carlos sorrise al ricettatore, sicuro che ne aveva il coraggio, non era mica un damerino lui. Tommy si sarebbe incazzato se avesse saputo che accettava ancora lavori simili, ma lui aveva bisogno di soldi, e fare la cavia era il modo piu veloce per trovare un lavoro. E poi, se non aveva il coraggio di rischiare, non sarebbe mai entrato nel giro.

<<Certo che me la sento, ho gia fatto da cavia per te no? Che sarei qui a fare? >> il ragazzo guardo' il ricettatore quasi in tono di sfida, poi guardo' anche il suo scagnozzo, un ispanico alto e muscoloso, muscoli implantati, e un braccio cibernetico, faceva paura solo a guardarlo, Carlos lo ammirava e un po lo invidiava, lui non sarebbe mai riuscito ad essere cosi nemmeno con tutto quell'hardware.
Il solitario ricambio' lo sguardo, sapeva che il ragazzo avrebbe rischiato seriamente di morire, se lo pagavano cosi tanto quel programma doveva essere davvero pericoloso, lui rispettava chi aveva coraggio.
<<Cosi si parla ragazzo! Se ti friggono il cervello e sopravvivi vuoi che ti sparo?>> Al solitario era venuto in mente un altro tipo che aveva fatto questi lavoretti per il suo capo, l'ultima volta era rimasto bruciato, catatonico come un demente, probabilmente era morto quella notte stessa.
<<No, lascia stare, se ce la faccio voglio vivere comunque>> Carlos non aveva nemmeno preso in considerazione quell'ipotesi, ed ora era troppo lanciato per pensarci, aveva risposto la prima cosa che gli era venuta in mente sperando che fosse abbastanza cool.


Carlos prese il deck dalle mani del ricettatore e il chip col programma, non era certo un gran che ma per lui aveva comunque un fascino particolare, il cyberspace era il suo sogno, era riuscito ad avere spinotti e coprocessore per modem ma non ancora un deck suo, uno decente costava troppo, per fortuna poteva usare spesso quello del suo amico Tommy. 

Senza farsi pregare si sedette per terra, collego' il deck alla presa di rete e si digito' dentro la matrice. Nemmeno i programmi del deck erano troppo fighi, con Tommy stava abituandosi ad altri standard, ma li doveva solo fare da esca, se ci fossero stati problemi le sue probabilita di sopravvivenza erano minime, per questo lo pagavano cosi tanto per una cosa cosi semplice.

Non era certo la prima volta, ma il salto in rete gli fece comunque accelerare il battito cardiaco, lui adorava la bellezza immateriale del cyberspace, si tuffo' veloce nella piramide di entrata di Night City,  roteando a spirale lungo le linee di trasmissioni dati internazionali, la sua icona, una nube di pixel random, era quasi invisibile nel  traffico digitale, volo' fino ad un nodo pirata russo; fermo, Carlos resto' fermo per quasi un secondo, studiando i pacchetti dati che stavano entrando nel nodo, poi volo' veloce attaccandosi ad uno abbastanza indifeso, penetrando nel'header e modificandolo per mimetizzarsi nel pacchetto stesso, quando il codice di errore sarebbe stato rilevato tutto sarebbe gia finito. Attraverso' il gate senza problemi, la sua icona penetro' la barriera come sabbia attraverso un colino, proiettandolo nella matrice con un improbabile ip ceceno.

Tutto cio' non era richiesto dal ricettatore, lui doveva solo provare il programma, ma se qualcosa fosse andato male lui voleva qualche millisecondo di vantaggio, lui voleva almeno una possibilita.  

Erano passati solo tre secondi, ora non poteva piu aspettare, doveva provare quel fottuto programma, sapeva che poteva morire ma l'adrenalina provocata dall'esaltazione del cyberspace bastava per farlo andare avanti, anzi in un certo senso il rischio esaltava la sua concentrazione e la sua euforia, dopo aver provato quella sensazione una volta e' impossibile dimenticarla
Attivo' il porgramma senza pensarci troppo, la sua essenza venne proiettata velocemente verso l'obiettivo, un costrutto piramidale con varie aperture multicolori,  un arcobaleno virtuale che poteva rappresentare la vita, o la morte.

Carlos non capi' se era stato il suo istinto, o i suoi riflessi, ma nel momento stesso che il programma comunicava la password per il costrutto lui capi' che era una trappola, la richiesta d'accesso fece partire un antioperatore diretto verso il richiedente, un tracciamento fin troppo facile.
Nello stesso momento il ragazzo provo` a scappare, impostando un salto verso l`esterno con uno scarto random, per impedire che il sitema potesse tracciare la sua esatta posizione, in un millisecondo era in un altro punto della matrice, tutto intorno a lui era cambiato, ma questo non gli dava problemi, era convinto di avercela fatta ma il deck era troppo lento, maledizione il sistema reagiva piu lento di lui, anche se lui era stato velocissimo l`ice riusci' comunque a colpirlo, sapeva che poteva significare la morte, ma li lui era nel cyberspace, era nel suo mondo, e aveva un sogno da realizzare, sapeva che non doveva assolutamente svenire, se perdeva i sensi come una ragazzina sarebbe morto, l`adrenalina in corpo o forse il suo desiderio di vivere  bastarono per tenerlo cosciente, lui ricordo` le parole di Tommy, un netrunner sa d'istinto cosa fare in rete, e lui reagi' senza pensarci, lanciando istintivamente un antivirus, l`unico presente sul deck,  contro l`ice. Non aveva tempo di  controllare la posizione reale dell`ice, doveva fidarsi della sua intuizione, e sapeva che quello schifo di antivirus non era abbastanza potente, ma riusci' comunque a rallentare l`ice di qualche millisecondo, quelli che bastarono a lui per disconnettersi 
 

Carlos riapri' gli occhi, la vista era leggermente sfocata ma soprattutto stava tremando, anche se non era stato colpito in pieno era comunque ferito, era stato fortunato e abile a sopravvivere, sentiva un dolore diffuso, non molto forte, ma era in tutti i nervi del corpo.  Doveva andarsene di li, se quel programma era una  trappola forse avrebbero anche mandato qualcuno ad uccidere chi lo usava, o forse no, forse contavano che sarebbe morto nel cyberspace. In ogni caso, non doveva svenire, se voleva sopravvivere ed andarsene con il ricettatore non doveva svenire, nello sprawl non c'era posto per gli inetti e i deboli.

<<... bastardo, voleva fregarmi, ma me la paga, entro due ore e' morto quel figlio di puttana ....   Via e dividiamoci>> 
Carlos senti' la voce incazzata del ricettatore, almeno quello stronzo e' morto, solo questione di ore, e io sono ancora vivo. Questo pensiero gli diede la forza di alzarsi in piedi, il solitario, che finora lo aveva ignorato, lo aiuto' a sorreggersi <<Cazzo, pensavo fossi morto, sei in gamba ragazzo>>  quasi gli sorrise e senza chiedere nulla gli applico' un derma sulla mano <<Questo antidolorifico ti aiutera', e' la meglio roba che si trova in giro, muoviti ora>>
Anche il ricettatore a questo punto si avvicino' a lui e gli mise qualcosa in tasca, dei soldi forse, era tutto cosi confuso
<<OK ragazzo, te li sei meritati, andiamocene da qui>>

Il ragazzo senti' il dolore scendere, forse non era proprio il meglio ma funzionava,  le parole del solitario gli diedero la forza necessaria, si mosse verso la moto, ancora stava tremando ma trovo' la forza di salire in sella e tenersi, mentre l'energumeno davanti partiva a tutto gas, in direzione opposta alla moto del ricettatore
Fortunatamente il viaggio duro' poco, dopo essersi allontanati di due chilometri il solitario fece scendere il ragazzo, chiaramente voleva ricongiungersi col suo capo da solo. Carlos continuo' prendendo un autobus e poi a piedi, il suo cubo bara non era molto distante ma quel tragitto fu terribile, l'antidolorifico funzionava ancora me lui si sentiva stordito e soprattutto l'adrenalina era scesa, ora stava ricominciando a ragionare davvero e ad avere paura, paura che i danni dell'ice fossero permanenti.


Finalmente arrivo' all'entrata del suo cubo-bara, sentiva il peso della pistola nella giacca, era stanchissimo ma ce l'aveva fatta, una bambina di circa 12 anni denutrita si offriva a chi capitava in cambio di pochi dollari, Carlos la vide avvicinarsi, forse aveva capito che non si sentiva troppo bene e voleva aprofittarne per derubarlo, per non correre rischi la allontano' malamente con la mano, poi finalmente raggiunse il suo cubo e si distese chiudendosi dentro.

Il tremore stava un po passando, anche se era ancora molto confuso, forse non c'era nulla di serio, se tutto andava bene fra al massimo due-tre giorni sarebbe stato benissimo, forse gia' l'indomani, ora doveva solo pensare a riposarsi, e a come spendere i soldi.

Riaccese il cellulare, c'era un messaggio del suo amico, Tommy gli chiedeva se era libero domani stasera per farsi un giro, beh  perche' no penso', ho i soldi per divertirmi.
Tommy gli aveva insegnato un sacco, era stato cosi disponibile con lui, gli aveva anche offerto di portarlo nei bar dell'elite che l`amico aveva cominciato a frequentare, il Tek-N e il Cyberschizzo, ma lui non aveva fretta, la prima volta che ci sarebbe andato doveva essere pronto, quello era il suo sogno, fare una bella figura con i netrunner elite in quei posti, quello era stato il suo scopo dalla prima volta che aveva visto il cyberspace, quando li avrebbe incontrati doveva essere tutto perfetto.

Certo, anche i soldi erano importanti, chiunque sognava di farsene almeno un po, coi soldi avrebbe potuto vivere meglio e comprarsi dell'hardware, muscoli implantati, acceleratore neurale, magari anche un coprocessore per la pistola, ma il suo sogno era piu importante, e i sogni non si possono comprare.

Ora doveva solo dormire e riposarsi un po, le cose non stavano andando cosi male in fondo, anzi ripensando al pomeriggio, in fondo era andato tutto bene, aveva fatto dei soldi, aveva fatto una bella figura e se l`era cavata, cavoli, forse sarebbe riuscito davvero a farcela, in un certo senso, un po' si sentiva gia' quasi un vero netrunner.

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