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Chiudo gli occhi, aspiro, espiro, guardo fuori dalla finestra al 187° piano, il fumo si condensa sul vetro, lo osservo rievaporare e diradarsi nella stanza lasciando scorgere le gocce di pioggia che scendono sul vetro. altra boccata, altro silenzio.La paranoia da cyberpsicosi sta passando, non ricordo cosa ho fatto ieri sera.
Il fascino di una lama che scorre sulla carne è come quando, da sola sotto le coperte, lei si tocca con le corte calze candide messe male. Se c'è abbastanza silenzio ne puoi avvertire il rumore, FFFFFshff, che sia il filo del rasoio sulla prima pelle o le gambe di lei che strofinano contro la coperta. E poi senti trrrr. la pupilla si dilata, il brivido ti scuote in quel momento sai che sei arrivato, o arrivata. Ti osservi da distante in un colore rosso, è ora è il momento ti ripeti. ma non ci riesci. non hai piu voce, la consistenza non fa piu parte di te, e tu di lei. Verrai ricordato? non lo so, ma sicuramente verrai dimenticato...


Il cadavere era vecchio di qualche settimana, il biglietto di addio sopra riportato è una palese richiesta di non essere dimenticato. Gli individui socialmente repressi, soprattutto maschi trent'enni affetti da cyberpsicosi da almeno 5 anni, hanno il timore di essere dimenticati, abituati a potenziamenti fisici e quindi ad essere i migliori dal punto di vista prestazionale, non riescono ad accettare di non essere piu considerati tali. In realtà poi, le paranoie schizzoidi provocate dai farmaci antidepressivi rendono queste "persone" socialmente inutili. Dei veri rifiuti.

- Da un rapporto di un cyberpsicoanalista

 

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