Caino Himgrad: premessa

Anche quel giorno aveva avuto un bel daffare.
Le guerriglie urbane non solo non smettevano mai, ma c`era sempre dimezzo qualche bellimbusto coi soldi che poteva permettersi di farsisalvare la pelle, mentre gli altri restavano a morire in mezzo allastrada. Erano circa le quattro del pomeriggio quando il suo cellulareprese a suonare.
Il numero era nascosto, ma riconobbe la voce prima che lui si presentasse.
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Hans Laporte era quasi un suo coetaneo, lavorava free Lance comereporter per diverse corporazioni, lo aveva conosciuto diverso tempoprima, durante un intervento della squadra, mentre quel pazzoincosciente stava filmando in diretta il putiferio che si era scatenatolì. Per fortuna aveva i soldi per pagarsi l`intervento, o sarebbe statoconteggiato nel numero dei morti.
Da allora, era sempre stato un buon informatore.
Comegiornalista non aveva una gran posizione - forse erano le battaglieideologiche e le tendenze politiche non proprio ortodosse a impedirgliuna carriera brillante - ma aveva conoscenze un po` dappertutto, eriusciva sempre a trovare qualche buon contatto, se era necessario.
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Mi stiracchio. Il camice bianco si slleva etende. ] alcunisecondi a far pesare le parole, da brava mediatore e opportunista] Carezzo il violino, le dita metalliche della mia manomodulare sfiorano le corde del violino elettrico. Un lieve suono, unostridere e languire. Seducente e freddo, vibrante e asettico. ] tossisco un pò forte mentre salutocon la destra un collega di turno. Il piano è popolato da medici esoitari.Facce più adatte a un catalogo di pendagli da forca che unospedale privato, ] Sorrido affabile mentre lanuova infermiera, una mulatta niente male, passa per il corridoio. "Bel culo e che gambe da favola... Cazzo, Jenkison è un mano con labioscultura". Mi perdo alcuni secondi, attendendo la voce che al di là delle chiamata protetta mi desse a ragione delle mie domande.

] rise con la sua solita rilassatezza ]

], m`avvicino alla scrivania. Stacco un foglio di carta e,pogiatolo sul davanzale della finestra, segno a penna il nome e ilposto. ] sgnofiglia vicino il nome della ragazza ]segna padre. Sempre meglio munirsi di riferimenti. " Se è un agente èstato meglio non lasciar tracce sulla carta. " ], sistemo lacravatta con la mano metallica. Il cellulare, tenuto tra la spalla e`orecchio, viene schiacchiato. " Speriamo non sia la solitafregatura...almeno, spero sia carina ".

Caino raggiunse l`ospedale, e ovviamente nonmancò l`identificazione di turno. Era un luogo per "gente bene" e perquanto lui fosse un medico, non facendo parte del personale del centrofu fermato dagli agenti di sorveglianza.
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] con fare elegante apro la borsa stile retròche porto con me. La pelle nera si tende con un sussurro. * Ah, beitempi quelli del cuoio per le borse *, Dalla tasca interna prendo atessera del TT e la porgo all`addetto. Poso la borsa, il bracciorichiede riposo, sul pavimento. Dalla taschino superiore dellla giacccihara fanno capolino un pacchetto di sigarette ] mostro alla guardia le sigarette. La teatralità dei gesti, ilplacido piacere di mostrare, l`apparenza più della sostanza. L`indiceapre il pacchetto e ne estrae una sigaretta. Filtro scuro, cartinamarroncina, provenienz estera, Cina. Una sigaretta al gelso.Le labbraprendono il filtro e la mano tira via il pacchetto. Ritorna chuso e neltaschino il idato anti-stress. La destra entra nella tasca dellagiacca, il contatto con un oggetto, lo afferra. Una zippo vine aperto eda calore alle proprie viscere. LA fiamma accende la sigaretta al gelsoche emette un profumo delicato, al contrario del rozzo tabacco.Attendo, con la sigaretta fra le labbra. Una sfilata d infermierepassano, * bei pezzi di carne, biosculture da favola! * L`occhio troppoallenato sa dove c`è la naturale bellezza e dove la naturale bravura.

Il sorvegliante guarò l`uomo con un po` di soggezione, analizzò la tessera, poi fece un sorriso cordiale
] temette di mostrarsiscortese, ma quelle erano le regole ]

NDG
Ceres...io volevo farti riunire aPowerjack...ma ormai le vicende si sono completamente distanziate perquestione di tempi di risposta...mi sa che per ora vai avanti da solo,e forse poi ti collego a Cyberbooster...

NDG

come vuoi Connie, il problema e`che il mio sbirro non saprebbe cosa farci in ospedale... lui va in giroa cercare di arrestare qualcuno per ora

non temere...tu non ci devi andare in ospedale...a meno che non ti sparino!!

Con un buffetto della destra alza la visiera delcappello. Lo fissa in silenzio. Un sorriso, studiato, pacato ] Prendo dalla tasca unportacenere in argento e acciao. Spengo la sigaretta dentro quelbellisimo risiduato del passato. RImetto utto in tasca e afferro lavaligetta. Con calma, teatralmente. ]saluto toccandomi la punta del cappello l`uomo in guardiola.

I miei passi rimbombano nel corridoio. Le scarpe daltacco nuovo, lucide, fanno un rumore sordo e secco. Mi piace la curadei particolari. Maschera il mio temperamento superficiale nei rapportiumani. * stanza.. cazzo.. non so la stanza *. Mi avvicino adun`infermiera. Un sorriso sfavillante e bianchissimo cerca di farbreccia in lei. * Più bianco del bianco.. e vorrei vedere con tuttoquello che lo pago il dentista *, ] Mi metto vicinol`infermiera, due passi di distanza, ne troppi ne troppo pochi. Lafisso con aria sicura, autoritaria ma seducente. La guardo negli occhi,dopo penserò a guardarle le tette.

L`infermiera guardò il medico con un malcelato compiacimento: fece un sorriso falsamente modesto e rispose
] si informò, con blando scrupolo.
All`apparenza sembrava le si potesse far credere qualsiasi cosa, specie dopo che le si era rivolto un complimento.

] un`ampio sguardoalla donna, dal viso alle gambe. " Però, neanche tutta rifatta, unafemmina nature, rara... molto" il sorriso falso si allargamentre fissala donna. Torna a fissarla negli occhi, con fare calmo, lento pacato.Niente non si può ottenere se si giocano bene e carte. ] nienteocchialini volgari, solamente il sorriso di convenienza." masi, è datanto che non mi scopo una che non sia un lavoro di pelle rifatta".