energia Teoricamente impossibile nel 2006, rimane un segreto ancora nel 2040 la fonte energetica che fa muovere ormai il 5% del mondo ed il 40% delle risorse elettroniche e cibernetiche mondiali del 2040.

Quando nel 2014, all’alba della "Crisi Cinese", una piccola azienda di ricerca spaziale e di fisica avanzata di Salt Lake City annunciò la scoperta di una fonte energetica non riciclabile, ma immagazzinabile in grandi quantità e piccole dimensioni, il mondo non si mosse.

 

Forse nessuno ci credeva, o nessuno si era reso conto delle ripercussioni epocali che avrebbe prodotto la scoperta (tutti i governi erano allora presi dalla ricerca di fonti energetiche riciclabili, per neutralizzare i danni all’ambiente delle industrie; poco suggestiva era l'idea della scoperta di una nuova fonte energetica non riciclabile), ma il primo a prendere iniziative a riguardo fu proprio il governo statunitense, intenzionato a tutelare preventivamente tutte le potenziali nuove scoperte con ripercussioni in ambito energetico.

Creò così in quell'occasione il consorzio di ricerca (e poi industriale) governativo Energy Star nel 2015.

Ci volle davvero poco per scoprire che l’Energy Star aveva probabilmente fatto la scoperta del secolo (se non del millennio), con ripercussioni in tutti gli ambiti della vita umana, come l’elettronica, la bellica e, non per ultimo, la cibernetica.

L'Energy Star aveva scoperto il modo di immagazzinare in pile di ridottissime dimensioni (chiamate anche "celle" o "cellule") grandi quantità di energia, flessibile in voltaggio ed amperaggio, capaci di muovere meccanismi ritenuti fino ad allora troppo dispendiosi in termini energetici per un'efficace alimentazione a batteria.

Si pensò dapprima alle auto elettriche, tra l'altro già parecchio diffuse (con motori meno potenti e duraturi), poi all'elettronica (con cellulari e strumentazione dall'autonomia praticamente illimitata), ma presto si scoprì che la vera rivoluzione tecnologica la si sarebbe trovata in una nuova scienza, a metà tra la medicina e la meccanica: la cybertecnologia.

Per quanto la tecnologia fosse pronta da ormai un decennio, infatti, nessuna fonte energetica prima d'allora (sufficientemente trasportabile e potente), avrebbe potuto supportare efficacemente una cibernetizzazione umana, garantendo sufficiente, trasportabilità, durata e potenza ad arti meccanici e congegni cibernetici.

 

Scoppia così, nel 2020, la cibernetizzazione, con numerose industrie, e poi corporazioni, che facevano a gara per accaparrarsi i segreti delle cellule energetiche Energy Star.

Ma il consorzio, nato agli albori della Crisi Cinese da un governo ancora in grado di prendere iniziative, rimaneva protetto da un efficace strumento bellico e di controspionaggio industriale; ...ed il segreto rimase!

Nel 2023 l’Energy Star, ancora consorzio governativo, ma che andava ampliando il suo monopolio nella ricerca fisica avanzata e spaziale, decise di adeguarsi agli standard economici dell’epoca: generò una filiale dalla forma corporativa, con gli interessi di quelli che allora sembravano un mercato promettente per il futuro: i viaggi orbitali.

La corporazione, teoricamente indipendente dalla Energy Star, ma di cui ne condivide in forma "privata" i maggiori azionisti (ne è stata infatti un’iniziativa "privata"!), era ovviamente l’Orbital Air.

Tra il 2025 ed il 2030 la Petrochem, quella che allora era la più potente e temuta corporazione mondiale (e che teneva stretto il monopolio del 70% delle risorse energetiche mondiali), tentò innumerevoli volte di penetrare i segreti della Energy Star (per non privarsi di una fetta di mercato dell'energia che andava sempre più ampliandosi), ma sempre senza riuscirci.

Il governo statunitense, per una volta, nonostante la crisi di potere che stava vivendo allora, era riuscito davvero a preservare uno dei suoi più importanti segreti.

Il risultato fu quindi che all’Orbital Air, sempre accorsa in ogni occasioni in difesa dell’Energy Star (chissà perché...), vennero concessi sempre più privilegi per difendere la ditta governativa più importante d’America, permettendosi di dotarsi anche di un esercito di media grandezza, ma ad alta tecnologia e di carattere molto aggressivo (i solitari dell’Orbital Air sono considerati sbruffoni altezzosi "come piloti d’aereo", forse per via della loro consapevolezza di difendere l’industria e il segreto più importanti del secolo, o forse per l’alta tecnologia di cui son sempre equipaggiati; di sicuro, però, sono tutti solitari di altissimo livello).

Anche la Militech, col tempo, scelse che era più conveniente rispettare i segreti dell’industria governativa, favorendoli e collaborando (affiancandosi quindi alle scelte debole del governo americano), piuttosto che ostinarsi a contrastarli come stava facendo quella che allora era la sua più grande rivale politica e militare, la Petrochem.

Una scelta che, col tempo, si rivelò esatta (nel 2040, infatti, la collaborazione tra Militech ed Energy Star è ricca, fruttuosa e piena d'iniziative; mentre ormai la Petrochem si ritrova come un colosso sconfitto, vittima dell'epoca e della sua mastodonticità, incapace di trovare le energie per rinnovarsi).

Il segreto delle cellule energetiche della Energy Star, nonostante tutti gli oppositori e quelli che han cercato di riprodurre una tecnologia simile, rimane così ancora nel 2040 inviolato e incredibilmente insuperato, fierezza di un’America in grado di costruire un segreto così efficace attorno ad un consorzio di ricerca governativo.

Nonostante l’Europa ci fosse arrivata già dal 2013, con varie iniziative (anche se non con risultati di miniaturizzazione paragonabili alla Energy Star), solo nel 2021 l’EuroLight ha messo sul mercato una tecnologia simile, ma di 5 volte più voluminosa e di 2 volte più costosa (una pila Eurolight per un arto occupa 2 optional e costa 500€; occhi e altri apparecchi hanno bisogno… di un’alimentazione esterna!). Tutti gli apparecchi elettronici e cibernetici europei, comunque, pur usando estensivamente anche loro le cellule Energy Star, sono provati per supportare anche le cellule EuroLight ("Non si sa mai…", dice una normativa europea atta a preservare il nazionalismo e le industrie del continente…)

Nel 2026, su probabile derivazione di uno dei vari progetti europei, anche la Russia produsse una pila simile, per i propri arti, anche se voluminosa quanto la pila Eurolight, e notevolmente meno potente (va cambiata pressochè ogni 1-2 mesi), ma piuttosto economica (50€ a cellula).

La Cina rimane l’unica grande esclusa da questa rivoluzione tecnologia (esclusione naturalmente voluta dagli Stati Uniti, e accettata dall’Europa).

Sono solo pochi anni (dal 2036) che anche la Cina ha prodotto una sua pila di derivazione da quella russa, e con analoghe prestazioni.

 

Le cellule energetiche Energy Star forniscono una fonte di energia enorme, flessibile in voltaggio e amperaggio; non sono ricaricabili ed esistono in tre "formati", in commercio normalmente a seconda dell’impiego:

- Micro: grandi quanto una batteria di orologio (vengono impiegate, ovviamente, per piccoli congegni elettronici e cibernetici, come gli occhi)

- Mini: grandi quanto due pile stilo affiancate (per congegni elettronici più grandi, quali visori, cyberdeck e… armi a energia diretta)

- Normali: grandi quanto due torce affiancate (per congegni cybernetici notevoli, quali gli arti).

Tutti i formati del consorzio costano 100€ l'uno e durano, con un uso normale in un apparecchio cibernetico, almeno un anno (generalmente si scaricano da sole dopo un po’; difetto assente nelle cellule Eurolight); bisogna soltanto mettere il giusto numero di cellule nell’apparecchio (per esempio: un arto si muove con 2 o 3 cellule (a seconda dell’arto e della quantità di energia che è fatto per esprimere)).

Le cellule Energy Star applicate a molti apparecchi elettronici "tradizionali" (adattati ad esse) e non particolarmente dispendiosi energeticamente (cellulari, telecamere portatili, sensori e visori (idem)), possono durare, a seconda dell'impiego, anche parecchie decine di anni.

 

Nel 2040 alla Energy Star si parla di "trasferimento di energia", un'altra ricerca "impossibile", che ancora potrebbe sconvolgere la tecnologia energetica del mondo.

Forse è solo una voce.

Alcuni si chiedono da dove provengano queste scoperte tanto rivoluzionarie quanto inaspettate.

Ma la notizia ha di nuovo scosso la dormiente e sconfitta Petrochem: se la notizia si rivelasse fondata, entrare in possesso di tale tecnologia permetterebbe alla Petrochem di riscattarsi di tanti anni di fallimenti, e tornare sulla scena mondiale come leader incontrastata della tecnologia energetica.

 

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