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claymore-1Bene, nel seguernte articolo saranno spiegati i funzionamenti dettagliati di esplosivi e granate ai fini del gioco, con relative tipologie di danno.

I danni derivanti dalle esplosioni di una carica sono essenzialmente 3:

1. Danni termici

2. Danni da detonazione

3. Danni da schegge

 

I DANNI TERMICI hanno solitamente un raggio piuttosto ridotto (salvo cariche particolari), derivante in ogni caso dalla potenza della carica e, solo parzialmente, dal raggio in cui ci si trova.

Visivamente si identificano nella "palla di fuoco" che fa la carica quando esplode, generalmente ben più piccola del raggio di danno letale della carica stessa (e poi vedremo perché).

Non è facile ripararsi da questi danni, con metodi e protezioni classiche (anche perché il fuoco dell’esplosione raggiunge i punti dietro ad angoli, pareti e ripari); tuttavia esistono protezioni particolari, studiate apposta per resistere a questo genere di danni.

I DANNI DA DETONAZIONE sono i più complicati da esporre: sostanzialmente si tratta di due onde di pressione, una di andata e una di ritorno (in realtà sono almeno 3, e differenti a seconda che l'esplosivo sia veloce o lento, ma non complichiamoci la vita!), che generano l’effetto più distruttivo ed energetico della esplosione stessa: proietta schegge, solleva corpi, demolisce strutture, squarta, ecc. ecc.

Il raggio dei danni da detonazione è superiore a quello dei danni termici, ma, a differenza di questi, l’effetto dell’onda di pressione diminuisce drasticamente con la distanza dal centro dell’esplosione.

Questo non vale per gli ambienti chiusi dove, per un effetto quasi di "risonanza" delle pareti, l’onda di pressione risulta addirittura maggiorata, raggiungendo distanze letali notevolissime, e danneggiando quindi anche persone e materiali al di là di ripari o in stanze laterali ben lontane dal punto di esplosione e non in linea diretta con essa (è il classico esempio delle cariche termobariche che servono a stanare le persone da dentro le caverne).

Contro questi danni, non v’è riparo (a meno che non ci si lanci a terra tappandosi bocca, occhi, orecchie e buco del culo (che sarà strettissimo!!!)… E non sto scherzando! Si chiama posizione del geniere.).

Anzi: si è notato che, come accade per l’effetto "risonanza" delle stanze, anche per il corpo umano che indossa l’armatura l’effetto di danno è amplificato: organi interni e soprattutto polmoni collassano e si spappolano di più che in assenza di protezioni.

pineapple_fragmentation_grenadeI DANNI DA SCHEGGE sono i classici danni che siam abituati a valutare quando parliamo di letalità di una bomba o di una mina, in quanto hanno un raggio notevolmente più ampio: sono i danni derivati dai pezzi frammentati dell’involucro della bomba (che sia preframmentata, oppure no) e dall’innalzamento di materiale e schegge con l’esplosione, che viaggiano nell’aria come proiettili per parecchie centinaia di metri.

Il danno anche di queste schegge, di per sé, non dipende tanto dalla portata, quanto varia la PROBABILITA’ di essere beccati da una scheggia alle varie distanze (una claymore lancia 700 schegge preframmentate di metallo alla distanza di oltre 120m per un arco di 60°… Se si sta a 5 metri di distanza è probabile beccarsele tutte e 700; se si sta a 100m, magari si ha culo e ci si salva…).

Contro questo tipo di danno valgono tutte le protezioni "classiche" conosciute: pareti, ripari, armature, ecc… Tutto ciò che ti ripari dal punto di esplosione con uno spessore sufficiente da fermare il proiettile/scheggia è una efficace protezione!

In queste tre caratteristiche dei danni derivanti da un’esplosione sta tutta la differenza tra il munizionamento ad alto esplosivo (HE) e quello TBE, termobarico (nome dall’aria lugubre, quasi di arma non convenzionale… Ma solo perché noi occidentali ci siamo sviluppati in passato soltanto nello sviluppo delle cariche a frammentazione, al contrario dei russi, per i quali la termobarica è una carica comune, alternativa alla frammentazione. In realtà tra le due cariche la meccanica dell’esplosione cambia ben poco; soltanto esprimono la loro energia in due maniere diverse!):

La CARICA AD ALTO ESPLOSIVO esprime tutta la propria energia nel più breve tempo possibile, scaricandolo per lo più sull’involucro della bomba e sul materiale appena circostante all’esplosione. Questo crea un effetto schegge notevole (tant’è vero che si usa questo genere di cariche per il munizionamento a frammentazione, ed è per questo che una bomba ad alto esplosivo ha un involucro solitamente spesso, o prefragmentato) e una notevole capacità dirompente per le strutture direttamente colpite.

Questa carica, quindi, esprime in maniera eccellente il danno da scheggia, tant’è vero che, a dispetto del nome che la fa sembrare una carica "speciale" ("alto esplosivo"), è in realtà la carica classica di tutto il munizionamento più convenzionale (e per questo motivo il munizionamento convenzionale ha un involucro piuttosto spesso o prefragmentato, invece che essere un semplice sacchetto di esplosivo: per fare più schegge possibile!).

L’effetto termico e il danno da detonazione è, invece, se non alle brevissime distanze, trascurabile.

mk3a2La CARICA TERMOBARICA esprime la propria energia in maniera meno dirompente, con un esplosivo più lento che detona in un lasso di tempo più lungo.

L’effetto dirompente sugli edifici è quindi scarso (a meno che non siano edifici teneri o già danneggiati, per i quali conta maggiormente un danno da detonazione lento), così come l’effetto schegge (certo… è pur sempre un’esplosione, con frammenti che schizzano in giro a velocità supersonica!), tant’è vero che il munizionamento ha un involucro più leggero, per contenere il meno possibile l’esplosione stessa.

Ma, proprio perché l’energia dell’esplosione è più "dilatata" nel tempo, e perché non viene trasferita nelle schegge, l’effetto "palla di fuoco" (con i relativi danni da ustione) e i danni da detonazione ne risultano notevolmente amplificati!

Ancora peggio se questo genere di cariche lo si fa esplodere all’interno di spazi chiusi come grotte, bunker o edifici (obbiettivi per i quali queste cariche sono state sviluppate): i danni da detonazione ne vengono amplificati, raggiungendo punti ben distanti dall’esplosione, e senza una linea di vista diretta con essa (a differenza delle schegge).

Come dice il nome, quindi, la carica termo-barica punta tutto il suo potere distruttivo sull’effetto termico di ogni esplosione, e su quello di pressione, con un raggio letale ridotto rispetto alle cariche "tradizionali" ad alto esplosivo, ma risultando estremamente più efficace in ambienti chiusi.

 

Per quel che riguarda un esempio più vicino al nostro, nel gioco, la classica "granata difensiva" avrà un esplosivo più potente, in grado di proiettare più schegge a maggior distanza (grazie anche al suo involucro pesante e prefragmentato); la granata offensiva, invece, avrà caratteristiche termobariche più spiccate, con un raggio d'azione minore, pochissime schegge, ma una capacità stordente maggiore, indipendentemente dall'armatura e sensibilmente più potenti negli ambienti chiusi; la granata generica non è né carne ne pesce, ma va bene un po' per tutto; la granata a concussione è una carica termobarica al 100%.

 

-Granata difensiva: 100 schegge perforanti a 6d6 di danno, fino a 60 metri; 2 metri di effetto esplosione a 4d6 di danno.

 

-Granata offensiva: 1d10 schegge perforanti a 3d6 di danno, fino a 20 metri; 3 metri di effetto esplosione a 5d6 di danno.

 

-Granata generica: 80 schegge perforanti a 4d6 di danno, fino a 30 metri; 2 metri di effetto esplosione a 3d6 di danno.

 

-Granata a concussione: 1d10 schegge perforanti a 2d6 di danno, fino a 10 metri; 5 metri di effetto esplosione a 5d6 di danno.

 

Per la perforanza o meno delle schegge, si valuta il livello tecnologico delle armature.

Per il danno da esplosione, metà è reale, metà è solo di stordimento (si può morire per stordimento, comunque...). Ignora in ogni caso completamente le armature e le protezioni.

Il danno da fuoco lo considero all'interno dell'esplosione e, se si ha un abito ignifugo, il danno da esplosione sarà ridotto di un terzo.

Il raggio dell'esplosione è per il danno completo; al doppio del raggio il danno è dimezzato (fino a che non farò una tabella con tre differenti tipi di danno per granata... Tanto calcola tutto il computer!).

All'interno di ambienti chiusi il raggio dell'esplosione è quantomeno raddoppiato, mentre la potenza è aumentata almeno del 50%.

 

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