La scoperta di un efferato delitto sarà la causa scatenante di un'indagine ed una serie incessante di colpi di scena, caccia all'uomo e azioni che scivolano sul filo del rasoio.

Otto uomini e donne, i loro destini intrecciati con maestria da questi due autori: Marco Modugno e Vincenzo Spina.
Detroit anno 2049, Cedimento Strutturale, il romanzo cyberpunk che sconvolgerà le vostre notti insonni, oltre trecento pagine di azione ed ironia.

 

Non perdetevi la presentazione ufficiale:

Domenica 25 settembre alle ore 21.00
Circolo Culturale ALCABH
Via Luigi Arnaldo Vassallo 66
Rome, Italy

L'intero ricavato verrà devoluto in beneficenza dagli Autori, che hanno voluto finanziare in proprio l'opera e la sua pubblicazione.
Non fate i taccagni, correte a comprarlo!

Sito internet: www.cedimentostrutturale.it
Pagina facebook: http://www.facebook.com/#!/pages/Cedimento-Strutturale/226350077375556

 

 

Intervista al buio a Marco Modugno e Vincenzo Spina:

Dopo aver letto e scrutato per bene il sito  http://www.cedimentostrutturale.it ho deciso per un'intervista al buio (ovvero fatta via email senza presentazioni di vario genere).
Le informazioni su questo bellissimo progetto sono tante e ben spiegate dagli autori stessi, quindi non avrebbe senso farvi un riassunto, vietato fare i pigroni, dimostrate del sano interesse culturale andandovi a leggere tutto dal sito. Ora! E' un ordine, altrimenti teflon a tutti senza esclusione di colpi.
No, non è un modo carino per nascondere che io non l'ho fatto e ora ve lo dimostrerò con l'intervista.

Pauline: Vincenzo Bosica, Francesco Dimitri, Luca Tarenzi...sono tre autori che apprezzo moltissimo, italiani, giovani e tutti e tra giocatori di ruolo. Mi sorge spontanea come prima domanda perchè secondo voi? E' il gioco di ruolo a sviluppare la fantasia e la voglia di scrivere oppure è già nel vostro DNA e quello è solo un tramite?

Marco - Diciamo che più di vent'anni di masterizzazione mi hanno permesso di mantenere viva la creatività, di affinare lo sforzo creativo, finalizzato a creare storie, momenti, gag, personaggi e situazioni divertenti e interessanti. La scrittura creativa, però, come la passione per la lettura, vengono da prima, radicate nel mio DNA familiare. Essendo cresciuto in una casa piena di libri, figlio di genitori appassionati lettori, non i sono mai mancati gli spunti. E la mia esperienza giornalistica di corrispondente free lance ha senz'altro aiutato molto nella creazione della serie di Cochrane (sci-fi militare) e di quella dei contractors della Silver Talon (azione militare contemporanea).

Vincenzo - Il gioco di ruolo è a tutti gli effetti l'anticamera del teatro. Dal lato del giocatore ti permette di sviluppare il ragionamento, la logica, la capacità dialettica e soprattutto, a mio modo di vedere, di comprendere quali frammenti narrativi siano divertenti e quali invece non lo siano. Dalla parte del Narratore, invece, permette di creare trame plausibili, affascinanti, intricate ed intriganti, che non lascino spazio alla noia o ai tempi morti. Poi qualcosa lo si deve comunque avere dentro, nell'animo: scrivere un romanzo è una vera impresa, che richiede una dedizione assidua ed implacabile, senza tempi morti, ed una continua limatura dei passaggi, affinchè il tracciato sia sempre plausibile ed avvincente. Ripensandoci, sono le stesse qualità che deve avere una bella avventura di gioco di ruolo per coinvolgere i giocatori e far venir loro l'acquolina in bocca nel desiderio di giocare la sessione successiva...

 

Pauline: Entrambi arrivate da studi giuridici, questo ha influenzato in qualche modo la vostra passione per la fantasia e la scrittura? E' stato una specie di valvola di sfogo alla rigidità di quel genere di studi?

Marco - Niente di più probabile. Criminologo mancato e giornalista incompleto, sono finito a fare il direttore di banca. La valvola di sfogo serve eccome, e siccome non so disegnare, suonare o cantare... L'unica verve che sembra avere attecchito è quella del nonno e del papà storici appassionati e lettori compulsivi. Il lato estroverso, invece, è decisamente di origine materna.

Vincenzo Personalmente, non trovo nulla di più fantasioso della giurisprudenza. Potrei suggerirti di consultare alcune sentenze, partendo dal Giudice di Pace fino ad arrivare alla Cassazione, per capire come la mente di qualche giudice, a livello di immaginazione, sfidi quella del più creativo dei romanzieri. Quello che il mio percorso di studi ha invece sicuramente accentuato è la ricerca che deve precedere la stesura di un romanzo: studio accurato di luoghi e tradizioni del luogo, visione di filmati, accanimenti bibliografici. Girare con Google Streetview per le vie di Detroit per capire esattamente come fosse stata costruita la viabilità della metropoli credo ne sia un esempio lampante (e vagamente maniacale).

 

Pauline: Da anni curo il nostro Concorso di letteratura cyberpunk e posso assicurarvi che è sempre più difficile, se non quasi impossibile, trovare scrittori che sappiano sul serio cosa sia questo genere, perchè la scelta è ricaduta proprio sul cyberpunk?

Marco - Colpa di Vincenzo e di Francesco Gatti che hanno scritto, tanti anni fa, una magnifica avventura da torneo nel mondo del GDR Cyberpunk 2020. È così che mi sono ritrovato coinvolto in quest'avventura che ha arricchito il mio palmarès di un romanzo cyberpunk un po' anomalo, poco cervellotico e molto d'azione, dove la tecnologia è affiancata da umorismo dark e adrenalina, fusi assieme proprio come speriamo di essere riusciti a fondere lo stile di noi due coautori.

VincenzoPerché Marco è un vero maestro del ritmo, riuscirebbe a dare dinamismo anche a tre puntini di sospensione, e questa sua peculiarità doveva essere sfruttata al meglio. Dopo aver letto alcuni dei suoi precedenti romanzi, mi sono convinto che avrebbe reso perfettamente l'adrenalinica corsa contro il tempo di Cedimento Strutturale. E poi diciamocelo: non esiste nulla in grado, più del cyberpunk, di rendere al meglio il dinamismo mentale e quasi schizofrenico di una realtà che vuole correre sempre più veloce e scavalcare ostacoli sempre più elevati senza avere un adeguato background di storia ed esperienza. Un'umanità che vuole fare il passo più lungo della gamba.

 

Pauline: William Gibson o Philip K. Dick? E perchè?

Marco - Dick tutta la vita. Mona Lisa Cyberpunk resta nei miei ricordi di lettore appassionato come uno dei pochi romanzi che abbia abbandonato prima della fine. Anche Dick non scherza, talvolta, però. Per finire La svastica sul sole ho faticato molto di più che per sciropparmi il Crime Classification Manual. Preferisco decisamente un genere di narrativa più action-oriented, molto veloce e adrenalinica. Direi Alan D. Altieri, forse, che con Kondor e Ultima Luce non è proprio cyberpunk ma un po' ci si avvicina.

VincenzoEntrambi ed al contempo nessuno dei due. Io nasco sui thriller, di cui mi abbuffo di continuo: Pelecanos, Lehane, May, O'Connell, Freeman. Mi piace l'idea di una bella storia e di una sottile vena ironica dei protagonisti. Poi lavoro sull'ambientazione, la approfondisco, scavo più a fondo, elaboro e ricostruisco. Probabilmente non saprei mai scrivere un romanzo di pura fantascienza: quando però il mio lavoro è andare in avanti di 35-40 anni, posso spiluccare qualche spunto qua e là dai grandi autori (più Gibson che Dick, comunque, ma anche Sterling) e ricreare una realtà ben salda sulle proprie fondamenta anche solo con la mia testa.

 

Pauline: Lodevole l'idea della vendita a scopo di beneficenza, vi auguro di venderne milioni di copie, naturalmente anch'io lo acquisterò appena sarà possibile. Cè in progetto qualche presentazione anche al di fuori di Roma? Magari in zona Milano? Così evito di comprarlo via internet e passo a prenderlo di persona.

Marco - Saremo a Lucca, il 1 novembre. Vienici a trovare là, se vuoi.

 

Pauline: Ci sarò di sicuro, voglio anche l'autografo.

Vincenzo A Lucca Comics & Games andremo per fare sfracelli con un gioco che creerà parecchio spettacolo. Non dico altro per scaramanzia...Se poi volessi invitarci a Milano ed offrirci una cena a base di risotto e cotoletta, potremmo farci un pensierino...

 

Pauline: Interessante questa cosa dello spettacolo, allora dovremo per forza venire a Lucca a questo punto.
Per la cena, va bene, aggiudicato risotto con le fragole e spezzatino di manzo ai mirtilli. Sono per la cucina alternativa.

Se fossi il genio della lampada (magari) quali sarebbero i vostri tre desideri?

Marco - Campare di scrittura creativa (intendo una vita tranquilla e senza pensieri, non diventare multimilionario, ben inteso), serenità e salute per la mia famiglia, il Paradiso (ma mi dicono fonti autorevoli che quello non si può chiedere ai geni, occorre darsi da fare con le proprie forze). Quindi al genio, come terzo desiderio, mi limiterò a chiedere una bottiglia di Sassicaia del 1985. Se no, a meno di non diventare il multimilionario che dicevo prima, mi sa che me la posso scordare.

Vincenzo Niente da fare, amica mia. Sai bene come funzionino i desideri, se li sveli a qualcuno poi va a finire che non si avverano. Compila un'autocertificazione dove affermi di essere un genio, fissa una consistente penale che mi permetta di campare di rendita ai tuoi danni per tutta la vita, sediamoci al tavolo delle trattative e poi possiamo riparlarne!

 

Pauline: E qui esce l'avvocato che è in te, ho imparato che con voi è impossibile uscirne indenni.

Ultima domanda ed è fatta, tolgo il disturbo, intelligenza collettiva che ne pensate?

Marco - Va bene per i computer, macchine e non creature pensanti. Ogni uomo è un mistero unico e inimitabile e secondo me merita di conservare la sua individualità senza mai derogarvi. Solo attingendo alla nostra personale vena di follia possiamo produrre il nostro meglio (e anche il nostro peggio, ma è così che funziona, e quindi ci sarà una ragione...).

Vincenzo Concordo con Marco in tutto e per tutto. Tra l'altro, il concetto di "intelligenza collettiva" riporta istintivamente il mio pensiero ai famigerati BORG di Star Trek The Next Generation. In tal senso, trovarmi una mattina ad essere "assimilato" mi disturberebbe parecchio...E credo che anche il Capitano Picard sarebbe d'accordo con me!

 

Pauline: Grazie per la pazienza che avete avuto con me e soprattutto grazie per aver fatto vivere un sogno.

 

{youtube}2Kvj_R-5QOk{/youtube}

Log in to comment
Joomla templates by a4joomla