Quando mi hanno passato la notizia della pubblicazione di un libro di genere cyberpunk di un autore italiano ho pensato: "Ottimo! Allora non siamo soli a questo mondo!". E' raro trovare autori, tra l'altro italiani, che si dedicano a questo genere. Chi lo considera morto, chi fuori moda, chi proprio non lo considera, quindi sono rimasta piacevolmente sorpresa, molto tra l'altro.

Partendo dal presupposto che non ho ancora letto il tuo libro, volevo farti giusto due domandine per fare conoscere ai nostri lettori: Vincenzo Bosica.

Paola: Perchè la scelta proprio di questo genere?

Vincenzo: Iniziamo dal principio: sono un giocatore e master di ruolo da oltre 13 anni e una delle mie ambientazioni preferite è cyberpunk 2020.
Detto questo, la scelta di scrivere un romanzo cyberpunk è dettato puramente dalla forza insita nella stessa ambientazione. A dispetto della space-opera, delle ucronìe temporali, dello steampunk, della fantapolitica o della fantascienza new wave degli anni '60, il cyberpunk ha un coinvolgimento diretto e maggiore, è giusto un passo oltre il nostro presente ed è una realtà cui ci avviciniamo giorno dopo giorno. Il grado di identificazione del lettore è maggiore, la presenza tecnologica o le innovazioni medico/genetiche sono molto verosimili e partono da presupposti reali; lo stile di vita narcisistico, amorale, asociale e claustrofobico che si respira nell'ambientazione cyberpunk non è una finestra che si affaccia sul mondo odierno; l'inquinamento, le corruzioni politiche, i disastri economici, le tensioni politiche, non sono che riflessi della nostra attualità... il cyberpunk è molto più di semplice fantascienza, è un guardare al futuro che verrà.

 

 



Paola: Perchè non hai mai partecipato al nostro concorso?

(NDA Questa domanda l’avevo messa solo per scherzare, ma Vincenzo è stato così carino da darmi anche la risposta)

Vincenzo: Con gran rammarico, ma non sapevo ci fosse! spero di poter recuperare in futuro il tempo perduto

 

 

 

Paola: Fantastico, allora ci conto. Avevo letto tempo fa che un autore, tra l'altro che io ammiro, di fumetti è nato come giocatore di ruolo, pensare che a volte i giochi di ruolo vengono accusati di plasmare i giovani in maniera errata, secondo me aiutano parecchio a sviluppare la fantasia, ma come ben sappiamo, noi giocatori di ruolo, alcuni a volte fanno fatica a tenere ben separate le due linee. A te è successo con qualche tuo personaggio particolare? Oppure a qualche tuo giocatore?


Vincenzo: Il gioco di ruolo viene ingiustamente accusato e guardato con sospetto perchè è una realtà che pochi conoscono veramente. Possiamo paragonare il gdr ad un quadro astratto: pochi riescono davvero a comprendere il messaggio dell'artista, molti si limitano a dire che è un'accozzaglia di linee, forme e colori e snobbano l'opera. Personalmente non ho mai avuto un coinvolgimento tale da faticare a discernere la realtà della vita dalla fantasia del gioco, e lo stesso posso dire di tutti i giocatori che conosco e frequento, e sono tanti. Detto questo, sono perfettamente d'accordo con te nell'affermare che il gioco di ruolo, se ben espresso, stimola la fantasia e accresce le capacità di intuizione, incrementa la capacità di linguaggio e scarica la tensione della quotidianità.
Paola: Curiosando nel tuo blog ho visto che disegni molto bene e sei grafico, previsioni di un fumetto? Magari tratto dal libro "Irregolare"?

Vincenzo: Sono stato fumettista e illustratore per circa 3 anni, collaborando presso fanzine e magazine outsider, per poi abbandonare e dedicarmi alla computer grafica, lavoro che svolgo tutt'ora. In previsioni non ho fumetti, anche perchè oggi la mia mano non è allenata come un tempo, e siccome sono molto critico con me stesso, sono sicuro che il risultato non mi soddisferà! A parte tutto, il problema principale è la mancanza di tempo.

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Paola: Oppure un gioco di ruolo basato sul libro?

Vincenzo: L'idea non sarebbe male, ma le ambientazioni dei giochi di ruolo sono generalmente strutturate in maniera tale da permettere molti adattamenti per avere una campagna di gioco "su misura". Essi sono scenari aperti, dove ogni master può decorare il suo mondo con ciò che più gli aggrada.

Paola: Ancora qualche minuto di pazienza e poi ti lascio libero, quando ho detto a Cole Cash (del nostro gruppo di cyberpunk) che avevi accettato l'intervista mi ha risposto: "Poveretto"...e lui mi conosce un pochino, dunque arriviamo al tuo libro, che tra l'altro ho ordinato ma i tempi sono lunghini, 15-20 giorni, dovrò resistere parecchio prima di togliermi la curiosità di leggerlo, com'è nato? Avevi già tutta la storia in testa?

Vincenzo: Il libro è stato scritto 4 anni fa e la trama era già perfettamente sviluppata da prima. Poi è iniziato il calvario dell'autore esordiente, che per essere pubblicato senza alcun contributo bisogna scalare vette impervie! Alla fine, trovato l'editore (Solfanelli) è cominciato il lungo lavoro di revisione editoriale, durato un anno.

Paola: Quanto tempo ci hai messo per scriverlo? Scrivi preferibilmente meglio di giorno o di sera?

Vincenzo: La scrittura di IRREGOLARE ha portato via un anno intero, generalmente nelle ore serali, per via di mancanza di tempo nel giorno dovuto al lavoro.

Paola:  Progetti futuri?

Vincenzo: Il progetto futuro si chiama IRRAZIONALE, ed è il secondo romanzo della serie che vede come protagonista lo stesso detective di IRREGOLARE, Shaun Morrison. La trama è pronta ma il libro non è stato ancora iniziato. Posso però dire che sarà un'opera completamente differente dalla prima, per certi versi molto più cyberpunk e molto più brutale: da esordiente ho preferito mantenere un basso profilo per rendere fruibile il libro a tutti, anche ai non appassionati del genere, senza appesantirlo troppo ma, non per questo, senza dimenticare l'anima fantascientifica. Se IRREGOLARE è un libro cyberpunk, IRRAZIONALE sarà il cyberpunk!  

Paola: Perchè scrivi?


Vincenzo: Scrivo perchè ho emozioni che voglio condividere, scrivo perchè mi sento di poter dire la mia, scrivo perchè più volte ho letto opere che sono state pubblicate solamente per il nome famoso dell'autore, scrivo perchè sento il costante bisogno di evadere dalla routine quotidiana, scrivo perchè vivo. Scrivo fantascienza perchè il presente è troppo effimero, il passato lo lascio ai tradizionalisti, il fantasy ai sognatori.. non resta che il domani!


Paola: Ti ringrazio veramente tanto,  sei stato molto disponibile fin da subito,  simpatico e poi…evviva gli autori italiani!!
Ragazzi comprate il libro, potrebbe anche ispirarvi per qualche campagna di ruolo nel nostro mondo cyberpunk, ma “Vietato sparare proiettili di alcun tipo sul detective Shaun Morison!” servirebbe ancora all’autore, per il secondo libro.
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Irregolare è un romanzo cyberpunk, una fantascienza noir distopica, dalla forte personalità, che lascia poco spazio ai sentimenti comprensivi e benevoli e arriva a imbrigliare il lettore in una morsa adrenalinica con la sua velocità di narrazione. L’opera riesce a riproporre le leggendarie ambientazioni alla Blade Runner in un thriller/poliziesco futuristico. I risvolti tecnologici sono estremamente dettagliati, mentre i protagonisti sono complessi e imperfetti, contaminati da difetti e con i nervi a fior di pelle. La trama si dipana attraverso una torbida e pericolosa investigazione su un efferato omicidio, che finisce per intrecciare eventi e personaggi a un ritmo vertiginoso, in un mondo corroso dalla violenza e inquinato oltre limite, nel quale la vita media ha superato il secolo grazie agli impianti cibernetici sostitutivi e potenzianti.
In questo futuro verosimile e non così lontano, dove il collasso demografico viene scongiurato attraverso un rigidissimo controllo delle nascite, il detective Shaun Morrison indaga sul caso con tutti i mezzi tecnologici a disposizione fino a trovarsi davanti a qualcuno che va oltre la Legge, oltre la normalità, oltre  le regole: un irregolare.

Irregolare si legge tutto d’un fiato nonostante la costante presenza fantascientifica e tecnologica; è un opera alla portata di tutti, non solamente per gli appassionati del genere, che regala sfolgoranti intermezzi d’azione, un intreccio degno dei migliori gialli e, soprattutto, riesce a dare una ventata di freschezza alla narrativa fantascientifica  italiana.

 

 

IRREGOLARE di Vincenzo Bosica

 

Edizioni SOLFANELLI, 2010
[ISBN-978-88-89756-95-9]
Pag. 272 - € 16,00

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Vincenzo Bosica, l'autore
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Vincenzo Bosica (Pescara 1977) è un giovane autore la cui creatività ricca e sfaccettata lo spinge spesso ad approfondire aspetti dell'esistenza tutt'altro che banali. Sostenuto da un percorso di studi scientifici e filosofici, è attratto da quanto è misterioso, eccentrico e indecifrabile; dagli sviluppi spesso straordinari a cui potranno condurre le scoperte scientifiche; dalla direzione che prenderà il futuro; da quanto e come l'uomo sarà capace di adattarvisi. Il suo primo racconto, "Capsule" ("IF-Insolito e Fantastico", n. 2/2009), è quasi un saggio sulla scienza moderna. declinato con ironia e uno stile personalissimo, che gli giova grandi consensi di pubblico e di critica. "Irregolare" è il suo primo romanzo, ambientato in un futuro non troppo distante e non troppo inverosimile.

 

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Informazioni
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http://www.edizionisolfanelli.it/irregolare.htm

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