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Controllare le armi col pensiero. Film di fantascienza? No, e' realta'. La Duke University ha recentemente presentato un brevetto, nell'ambito di ricerche finanziate dal Pentagono, basato sullo sviluppo di una particolare tecnologia che consentirebbe di controllare gli oggetti (armi) a distanza con la forza del pensiero. Gli scienziati che seguono il progetto stanno portando avanti l'evoluzione delle attuali interfacce mente-macchina, realizzando sulla carta un "apparato per acquisire e trasmettere i segnali neurali e i metodi relativi". La nuova tecnologia sarebbe in grado di interpretare e trasmettere i comandi cerebrali ad apparati quali computer, protesi e qualunque altro sistema collegabile con l'interfaccia. Si legge in una nota "Il sistema di trasmissione comprende un'interfaccia wireless come la telemetria per mezzo dell'Ultra Wide Band", l'ormai celebre UWB.

 

La tecnologia per il controllo da remoto di armi e sistemi di armamenti potra' essere anche impiegata per il controllo di dispositivi elettronici commerciali, televisori, radio e altri aggeggi utili a migliorare la qualita' della vita per i disabili. Per non dire delle possibilita', suggeriscono i ricercatori, che il sistema offre agli scienziati di lavorare su scale di grandezza che ben poco hanno di umano. Un tipo di approccio alla nano-produzione sempre piu' importante in tempi di chip a 45 nanometri e transistori di grafene, che soppianta il silicio. Per quanto infatti venga messo l'accento sulla molteplicita' di utilizzi a cui il nuovo brevetto si presterebbe, Duke come accennato e' stata finanziata dalla DARPA. L'agenzia di ricerca avanzata del Pentagono e' particolarmente impegnata a foraggiare questo genere di lavori accademici, con la prospettiva di sviluppare protesi futuristiche gestite da remoto ma anche, come e' facile ipotizzare, per la realizzazione di sistemi che permettano ai soldati di controllare robot da guerra col pensiero.
 

Fonte: interfree.it  

 

 

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saimon's Avatar
saimon replied the topic: #2001 19 Giu 2008 13:02
Te lo spiego con le parole di Lenny Nero: " Sistema d'interferenza del Superconduttore Quantum. SQuID."
In pratica è quell'attrezzino che Lenny spaccia dall'inizio, e che si rivela il ''Deus ex Machina" del film...il Playback  ;)
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Caronte replied the topic: #1992 18 Giu 2008 17:06
Non ricordo lo SQuID di Strange Days (Bello!).
Che era?

Caronte
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saimon replied the topic: #1991 18 Giu 2008 14:27

CyberTroll wrote: Io invece penso che il cyberpunk l'abbia immaginata efficacemente... ...forse fin troppo efficacemente, come Jules Verne che non ha nemmeno visto la maggior parte dei suoi sogni realizzati, perchè erano troppo futuristici...

Piuttosto riflettere su fatto che anche nella cronistoria cyberpunk le prime interfacce sono state sviluppate proprio dai militari... ...chi ha orecchie per intendere... ^^


...inTENDA. Tutti gli altri nel camper o si arrangino coi sacchi a pelo.

Per dare corda come al solito al buon Troll, basta ricordare l'esempio dello ''SQuID'', che si cita anche in Strange Days...ebbene no, non si tratta né di un'idea di John Carpenter, né della Bigelow, bensì di una tecnologia REALE, già collaudata, e utilizzata dagli agenti dell'F.B.I. quando si trovano in Under Cover mission.
IN questo caso la realtà ha preceduto la fantascienza, perchè quando è uscito Strange Days, ovvero nel 1996, la tecnologia suddetta aveva già superato la fase di sperimentazione.
Ma penso che andando a rivedere tutte le cosine immaginate dai nostri amici autori di Cyberpunk preferiti, potremmo rintracciare fra le varie interfacce anche qualcosa di simile..^___^
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CyberTroll replied the topic: #1987 17 Giu 2008 11:32
Io invece penso che il cyberpunk l'abbia immaginata efficacemente... ...forse fin troppo efficacemente, come Jules Verne che non ha nemmeno visto la maggior parte dei suoi sogni realizzati, perchè erano troppo futuristici...

Piuttosto riflettere su fatto che anche nella cronistoria cyberpunk le prime interfacce sono state sviluppate proprio dai militari... ...chi ha orecchie per intendere... ^^
Caronte's Avatar
Caronte replied the topic: #1986 16 Giu 2008 13:32
Uno spunto che mi veniva in mente leggendo l'articolo:

Se la ricerca bellica può essere per nazioni come gli Stati Uniti un incentivo per investire in un campo di tecnologico come questo, che probabilmente in ambito commerciale sarebbe ancora troppo a rischio e costoso per potersi sviluppare naturalmente, invece che alle applicazioni militari, pensiamo a quanto questa tecnologia potrebbe stravolgere la nostra vita quotidiana, a partire dal cambiare i canali della TV, accendere le luci di casa e programmare la lavatrice, fino al guidare una macchina o all'utilizzo dei personal computer.

Insomma... C'è un mondo quasi totalmente nuovo, davanti a queste tecnologie, che nemmeno il cyberpunk riesce ad immaginare efficacemente.
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