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- Categoria: Ultime Notizie
- Creato: 10 Giugno 2008
Controllare le armi col pensiero. Film di fantascienza? No, e' realta'. La Duke University ha recentemente presentato un brevetto, nell'ambito di ricerche finanziate dal Pentagono, basato sullo sviluppo di una particolare tecnologia che consentirebbe di controllare gli oggetti (armi) a distanza con la forza del pensiero. Gli scienziati che seguono il progetto stanno portando avanti l'evoluzione delle attuali interfacce mente-macchina, realizzando sulla carta un "apparato per acquisire e trasmettere i segnali neurali e i metodi relativi". La nuova tecnologia sarebbe in grado di interpretare e trasmettere i comandi cerebrali ad apparati quali computer, protesi e qualunque altro sistema collegabile con l'interfaccia. Si legge in una nota "Il sistema di trasmissione comprende un'interfaccia wireless come la telemetria per mezzo dell'Ultra Wide Band", l'ormai celebre UWB.
La tecnologia per il controllo da remoto di armi e sistemi di armamenti potra' essere anche impiegata per il controllo di dispositivi elettronici commerciali, televisori, radio e altri aggeggi utili a migliorare la qualita' della vita per i disabili. Per non dire delle possibilita', suggeriscono i ricercatori, che il sistema offre agli scienziati di lavorare su scale di grandezza che ben poco hanno di umano. Un tipo di approccio alla nano-produzione sempre piu' importante in tempi di chip a 45 nanometri e transistori di grafene, che soppianta il silicio. Per quanto infatti venga messo l'accento sulla molteplicita' di utilizzi a cui il nuovo brevetto si presterebbe, Duke come accennato e' stata finanziata dalla DARPA. L'agenzia di ricerca avanzata del Pentagono e' particolarmente impegnata a foraggiare questo genere di lavori accademici, con la prospettiva di sviluppare protesi futuristiche gestite da remoto ma anche, come e' facile ipotizzare, per la realizzazione di sistemi che permettano ai soldati di controllare robot da guerra col pensiero.
Fonte: interfree.it
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Log in to commentCyberTroll wrote: Io invece penso che il cyberpunk l'abbia immaginata efficacemente... ...forse fin troppo efficacemente, come Jules Verne che non ha nemmeno visto la maggior parte dei suoi sogni realizzati, perchè erano troppo futuristici...
Piuttosto riflettere su fatto che anche nella cronistoria cyberpunk le prime interfacce sono state sviluppate proprio dai militari... ...chi ha orecchie per intendere... ^^
...inTENDA. Tutti gli altri nel camper o si arrangino coi sacchi a pelo.
Per dare corda come al solito al buon Troll, basta ricordare l'esempio dello ''SQuID'', che si cita anche in Strange Days...ebbene no, non si tratta né di un'idea di John Carpenter, né della Bigelow, bensì di una tecnologia REALE, già collaudata, e utilizzata dagli agenti dell'F.B.I. quando si trovano in Under Cover mission.
IN questo caso la realtà ha preceduto la fantascienza, perchè quando è uscito Strange Days, ovvero nel 1996, la tecnologia suddetta aveva già superato la fase di sperimentazione.
Ma penso che andando a rivedere tutte le cosine immaginate dai nostri amici autori di Cyberpunk preferiti, potremmo rintracciare fra le varie interfacce anche qualcosa di simile..^___^
Io invece penso che il cyberpunk l'abbia immaginata efficacemente... ...forse fin troppo efficacemente, come Jules Verne che non ha nemmeno visto la maggior parte dei suoi sogni realizzati, perchè erano troppo futuristici...
Piuttosto riflettere su fatto che anche nella cronistoria cyberpunk le prime interfacce sono state sviluppate proprio dai militari... ...chi ha orecchie per intendere... ^^
Piuttosto riflettere su fatto che anche nella cronistoria cyberpunk le prime interfacce sono state sviluppate proprio dai militari... ...chi ha orecchie per intendere... ^^
Uno spunto che mi veniva in mente leggendo l'articolo:
Se la ricerca bellica può essere per nazioni come gli Stati Uniti un incentivo per investire in un campo di tecnologico come questo, che probabilmente in ambito commerciale sarebbe ancora troppo a rischio e costoso per potersi sviluppare naturalmente, invece che alle applicazioni militari, pensiamo a quanto questa tecnologia potrebbe stravolgere la nostra vita quotidiana, a partire dal cambiare i canali della TV, accendere le luci di casa e programmare la lavatrice, fino al guidare una macchina o all'utilizzo dei personal computer.
Insomma... C'è un mondo quasi totalmente nuovo, davanti a queste tecnologie, che nemmeno il cyberpunk riesce ad immaginare efficacemente.
Se la ricerca bellica può essere per nazioni come gli Stati Uniti un incentivo per investire in un campo di tecnologico come questo, che probabilmente in ambito commerciale sarebbe ancora troppo a rischio e costoso per potersi sviluppare naturalmente, invece che alle applicazioni militari, pensiamo a quanto questa tecnologia potrebbe stravolgere la nostra vita quotidiana, a partire dal cambiare i canali della TV, accendere le luci di casa e programmare la lavatrice, fino al guidare una macchina o all'utilizzo dei personal computer.
Insomma... C'è un mondo quasi totalmente nuovo, davanti a queste tecnologie, che nemmeno il cyberpunk riesce ad immaginare efficacemente.